LETTURE E DOCUMENTI

ETÀ MODERNA

Il Novecento è per la Valposchiavo un secolo di enormi trasformazioni. Nel 1904 nascono le Forze Motrici Brusio, una società per lo sfruttamento delle forze idriche. Tra il 1906 e il 1910 viene costruita la Ferrovia del Bernina, che collega Tirano, in Valtellina, con St.Moritz, in Engadina.

Le grandi opere idroelettriche e ferroviarie non solo mutano il panorama economico della regione, ma ne trasformano anche il paesaggio. La centrale elettrica di Campocologno, il viadotto di Brusio, le dighe sul passo del Bernina sono segni palesi di una nuova era.

La favorevole congiuntura economica si rispecchia nell’evoluzione demografica. Nei primi decenni del secolo la popolazione cresce rapidamente. Solo dal 1950 prende avvio un processo di spopolamento che nel corso di 50 anni riporta la popolazione ai livelli del 1900.

La società poschiavina lentamente si trasforma da società rurale in società dei servizi. Le attività commerciali hanno un ruolo importante soprattutto nel Brusiese, dove la vicinanza del confine favorisce anche il contrabbando. Il turismo diventa un fattore economico di primo piano negli ultimi decenni del secolo. Ma il fenomeno dell’emigrazione, i cui flussi si dirigono ora verso il resto della Svizzera, assume carattere endemico.

Letture

Andrea Tognina, Gli operai del Bernina – Storia sociale di un cantiere ferrovario, Poschiavo 2010. Lo studio, edito per i 100 anni dall’apertura della tratta ferroviaria, ricostruisce quel periodo di repentini cambiamenti in cui ingegneri svizzeri e centinaia di operai italiani costruivano il futuro della valle.

Repower: Elettricità Opere Persone – 120 anni di Repower. Un volume che ripercorre oltre un secolo di storia dell’azienda nata come Forze Motrici Brusio (FMB) dagli albori dell’elettrificazione ai nostri giorni toccando tecnica, architettura e società. Il volume tocca tutto il cantone, ma offre ampio spazio alla Valposchiavo.

Fernando Iseppi, Poschiavo nei nomi – Vie e piazze, ponti e fontane in documenti e immagini, Poschiavo 2019. Un volume che coniuga aspetti linguistici e urbanistici aprendo nuove prospettive di lettura del passato della valle.

Il confine tra la Val Poschiavo e la Valtellina durante la Seconda guerra mondiale

(a cura di Andrea Tognina)

“Al temp dal ris”
Il confine riveste, per la storia della Val Poschiavo negli anni 1939-1945, un ruolo di primo piano. È la frontiera – presidiata dai soldati e dalle guardie di confine – che, nella percezione dei poschiavini, divide e protegge da un paese coinvolto nella guerra e potenzialmente ostile.
D’altra parte, attraverso il confine entrano, in maniera illegale o semi-legale, generi di prima necessità che permettono di integrare le razioni alimentari e altre merci che forniscono occasione di commercio con il resto della Svizzera.
Non da ultimo, il confine è luogo di esperienza: per chi si reca a Tirano, per chi incontra i profughi che cercano scampo in Svizzera, per chi, come i brusiesi, deve rendersi conto che dall’altezza a cui volano i bombardieri alleati il confine non si vede – o non si vuole vedere – e le bombe possono cadere anche sul suolo neutrale.
Proponiamo qui due contributi sull’argomento, in formato pdf: un inquadramento storico di Diego Zoia, co-autore del libro La carga, dedicato alla storia del contrabbando in Valtellina, e la testimonianza di un’ex guardia di confine a Viano, Domenic Gisep.

Documenti in formato pdf
Il periodo bellico nella zona di confine
Intervista a Domenic Gisep